Il futuro del Festival di Sanremo, negli ultimi mesi al centro di discussioni serrate, sembra finalmente avviarsi verso una soluzione. Dopo settimane di trattative e momenti di tensione, Rai e Comune di Sanremo sono pronti a stringersi la mano per garantire che la kermesse resti nella città ligure almeno fino al 2028. L’incontro decisivo è atteso per martedì 2 settembre, al termine della pausa estiva, e dovrebbe sancire l’intesa tanto attesa.
Una trattativa complessa ma vicina alla conclusione
L’estate 2025 ha portato con sé non poche incertezze sul destino del Festival, con il rischio che la Rai valutasse un trasferimento in altre città italiane. Alla base delle difficoltà c’erano divergenze su diritti, costi e gestione del marchio “Festival di Sanremo”.
Il Comune, inizialmente deciso a chiedere una quota sugli introiti pubblicitari e un ruolo più marcato nella gestione del brand, ha progressivamente ridimensionato le proprie richieste per arrivare a un compromesso. Oggi, i punti principali dell’accordo prevedono che la Rai mantenga la titolarità del format televisivo, mentre il Comune continuerà a essere proprietario del marchio. Una distinzione che mette fine a un contenzioso che rischiava di bloccare l’intera macchina organizzativa.
La nuova ripartizione dei costi
Uno degli aspetti più delicati della trattativa riguardava la copertura delle spese. Finora gran parte dei costi di accoglienza – alloggi, vitto e logistica per artisti, tecnici e staff – erano sostenuti direttamente dalla Rai. Con il nuovo accordo, sarà il Comune di Sanremo a farsi carico di una parte significativa di queste spese, riconoscendo il ritorno economico e turistico che la manifestazione porta ogni anno sul territorio.
Si parla di una cifra complessiva che si aggira intorno ai 6,5 milioni di euro, più una percentuale sugli introiti pubblicitari. Un impegno non indifferente, ma considerato sostenibile visto l’enorme impatto del Festival sull’economia locale: alberghi pieni, ristoranti al completo e un indotto che secondo alcune stime porta centinaia di milioni di euro ogni anno.
Un settembre decisivo per Sanremo
L’appuntamento cruciale è atteso subito dopo la fine delle vacanze estive. Il primo incontro utile dovrebbe svolgersi nella giornata di martedì 2 settembre, con la possibilità che venga organizzato anche in videoconferenza qualora gli impegni istituzionali lo richiedano. In quell’occasione, si conta di mettere nero su bianco l’intesa e chiudere definitivamente la partita.
Per Sanremo si tratta di un passaggio vitale: perdere il Festival significherebbe rinunciare non solo a un evento simbolico della propria identità culturale, ma anche a un volano turistico senza eguali. L’intesa con la Rai, invece, permetterebbe di pianificare con serenità le edizioni fino al 2028, garantendo stabilità e prospettiva.
Le alternative in caso di mancata intesa
Nonostante il clima di ottimismo, qualche nodo resta ancora da sciogliere. In particolare, la definizione dei confini tra la titolarità del marchio e i diritti creativi della Rai sul format televisivo. Ed è proprio per questo che la Rai non ha mai escluso del tutto un piano B: se l’accordo con il Comune dovesse saltare, l’azienda radiotelevisiva è pronta a valutare un trasferimento del Festival in un’altra città.
Tra le più quotate spiccano Napoli, Roma e Torino, tre grandi centri capaci di offrire spazi moderni, infrastrutture adeguate e una cornice di prestigio internazionale. Un’ipotesi che per il momento resta solo sullo sfondo, ma che rappresenta un’alternativa concreta nel caso in cui le trattative dovessero naufragare.
Hai bisogno di informazioni sui biglietti di Sanremo 2026? Vai sulla nostra pagina dedicata ai ticket di Sanremo per scoprire tutti i dettagli e le ultime novità.
