Sanremo e Rai trovano l’intesa
Dopo mesi di trattative e ipotesi di trasloco, il Festival di Sanremo resta nella sua storica sede: il Teatro Ariston e la città ligure che da 75 anni lo ospita. L’accordo siglato tra Comune di Sanremo e Rai mette fine a una fase di incertezza iniziata con la sentenza del Tar Liguria, che aveva imposto all’amministrazione comunale una procedura pubblica per l’assegnazione della manifestazione.
La notizia, confermata ufficialmente, rassicura non solo gli appassionati di musica italiana ma anche il tessuto economico cittadino, che ogni anno beneficia dell’enorme indotto turistico e mediatico del Festival.
I dettagli economici dell’accordo
Il nuovo contratto prevede che la Rai corrisponda al Comune un compenso di almeno 6,5 milioni di euro, a cui si aggiunge una quota non inferiore all’1% dei ricavi pubblicitari generati dall’evento. Una cifra significativa che testimonia l’importanza strategica del Festival per il servizio pubblico.
Interessante anche la clausola sugli ascolti: se gli indici di share dovessero calare di oltre 15 punti percentuali rispetto alla media delle ultime cinque edizioni, il Comune avrebbe la possibilità di rescindere l’accordo senza penali. Un segnale di attenzione al valore televisivo e alla competitività dell’evento.
Durata e prospettive future
L’intesa ha una durata iniziale di tre anni (2026-2028), con la possibilità di proroga fino al 2030. Una prospettiva che consolida Sanremo come capitale della musica italiana per il prossimo futuro, lasciando alla Rai il compito di rinnovare costantemente il format per mantenerne l’appeal.
La prossima edizione è già fissata: si terrà dal 24 al 28 febbraio 2026, una collocazione scelta per evitare sovrapposizioni con le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina e le Paralimpiadi.
Carlo Conti confermato direttore artistico
Alla guida del Festival resterà Carlo Conti, già nominato direttore artistico e conduttore delle prossime edizioni. La sua esperienza e la capacità di equilibrare tradizione e innovazione saranno centrali per mantenere alta la qualità della competizione e il coinvolgimento del pubblico.
Conti avrà il compito di traghettare Sanremo verso una nuova fase, garantendo continuità ma anche aperture verso linguaggi musicali più contemporanei, per intercettare le nuove generazioni.
Giovani artisti in attesa dei regolamenti
La firma dell’accordo non riguarda solo il destino del Festival maggiore, ma ha un impatto diretto anche su Sanremo Giovani e sulla categoria delle Nuove Proposte. Case discografiche e migliaia di aspiranti artisti attendono infatti di conoscere i regolamenti per capire le modalità di accesso alla prossima edizione. La domanda che circola è se si tornerà a un modello più classico, con le Nuove Proposte protagoniste come negli anni di Pippo Baudo, o se invece resteranno disponibili soltanto pochi posti, sull’onda della convinzione che oggi talent show, social e piattaforme come TikTok abbiano già sostituito in parte quel ruolo di scoperta.
Un’altra ipotesi è la conferma della linea introdotta da Claudio Baglioni e Amadeus, con un’unica categoria che fonde giovani e big sotto la stessa competizione. Al momento, però, la pubblicazione dei regolamenti di Sanremo Giovani e Area Sanremo è rimasta bloccata proprio in attesa della definizione formale dell’intesa tra Comune e Rai.
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